martedì 21 febbraio 2012

Intervista a Federico Ghirardi

Federico Ghirardi è il giovane autore della serie di “Bryan di Boscoquieto”, edita da Newton Compton.
Potete trovare informazioni direttamente sul suo sito ufficiale o sul forum da lui gestito.
• Abbiamo letto su altre interviste che ti piace molto Stephen King, in particolare a noi interessa il tuo giudizio riguardo “On writing”, tu l’hai letto?
Io di manuale ho letto solo quello, perché mi piace molto Stephen King. L’ho trovato interessante sia per i consigli che forniva sulla scrittura, sia per la parte autobiografica che mi ha permesso di conoscere un po’ meglio uno dei miei autori preferiti.
• Il tuo primo libro è andato in stampa con una tiratura di 10.000 copie, e dopo pochi mese già 8.000 ne erano state vendute. Il secondo come sta andando?
Sembra stia andando bene anche il secondo, non so ancora i dati ufficiali perché i tempi sono molto lunghi. Ma, per esempio, adesso dovevo fare una presentazione presso Auchan, però tutte le copie erano già finite… Questo è un segnale molto buono.
• Parlaci un pochino delle presentazioni in libreria.
Di solito sono io che le organizzo: vado in una libreria e chiedo se posso farle, solitamente qui in zona. Tramite la Newton Compton sono stato invitato ad una puntata di Uno Mattina e al Tg2. Spesso sono anche le librerie che mi contattano per organizzare un evento. Per esempio, per il primo volume, mesi fa, sono stato invitato a Roma e a Padova.
• Com’è stata questa esperienza?
E’ stata traumatica, proprio perché sono molto timido. Nel vedere le telecamere del Tg2 in casa mi sono molto imbarazzato; invece ad Uno Mattina, nello studio, sotto i riflettori, ero convinto che non sarei riuscito a dire niente, che sarei rimasto lì, seduto imbambolato.
• Per quanto riguarda la Newton Compton, la casa editrice aveva capito che venivi a Roma per discutere di libri, o facevi tutto da casa?
Sì, sono andato una volta all’inizio per discutere i termini del contratto, poi sono tornato per andare ad Uno Mattina, e nel frattempo ho fatto anche un salto da loro. Comunque generalmente noi ci sentiamo via e-mail.

• Per curiosità, come si chiama l’editor che ti hanno affidato?

Cristiano Armati, che è colui che ha seguito il primo e il secondo.
• Il terzo libro come sta andando?
L’ho iniziato subito dopo la maturità, perché praticamente ho passato tutta la quinta senza scrivere, tra una cosa e l’altra, esami e simulazioni. Quindi, poi, quando mi sono liberato di questo peso, mi sono sbizzarrito e adesso sono già a un buon punto della chiusura del terzo.
• Sul tuo sito, abbiamo visto che vai a ritmi abbastanza veloci. Il primo ottobre, stavi a pagina 267, ora dove ti trovi? Ci vorresti dare qualche anticipazione?
L’ho appena concluso. Ci saranno diversi personaggi nuovi, e soprattutto i così detti “cattivi”, mi sono soffermato particolarmente nella loro descrizione, ma non solo la loro…
• Al momento stai leggendo qualcosa? Hai qualche libro preferito che rileggi?
Solitamente non rileggo. Ce ne sono così tanti, che per rileggerne uno dovrei evitare di leggerne un altro. L’ultimo libro che ho letto è stato “Ubik” di Philip K. Dick, l’ho finito di leggere questa settimana. Poi, qui sulla scrivania ho una trentina di libri che aspettano, con pazienza, di essere letti.
• In futuro pensi di passare anche ad altri generi o pensi di rimanere in questo fantasy (che non da tutti viene considerato fantasy, perché, ad esempio, ci sono scene di sesso)?
Non è un fantasy puro, tipo il “Signore degli anelli”, io m’ispiro ben poco a questo libro. Comunque penso che cambierò e proverò vari generi, mentre continuo a scrivere “Bryan”, sto provando a scrivere qualche racconto d’azione, di fantascienza, ho anche preparato delle bozze per progetti futuri, per quando avrò concluso la serie di “Bryan”
• La Newton ti ha chiesto/imposto qualcosa o ti ha detto vai avanti e scrivi quello che preferisci?
No, per ora ci sono ancora tre libri che devono uscire. Poi, quando avrò finito questo, proporrò loro qualcosa; ma sinceramente ancora non ci penso.
• Hai letto libri di autori italiani usciti recentemente, o leggi principalmente quelli stranieri.
Al momento leggo principalmente autori stranieri: Stephen King,  Joanne Rowling, Wilbur Smith, etc. Però adesso sto cominciando a tenere d’occhio anche gli autori italiani.
• Pensi d’avere qualcosa che ti diversifica rispetto agli altri autori della tua età? Perché, più meno, siete tutti sul fantasy.
Ho letto il primo libro di Chiara Strazzulla, “Gli eroi del crepuscolo”. Credo che il mio genere sia molto differente dal suo: mentre nei suoi romanzi si vede lo stampo tolkeniano, io “il signore degli anelli” l’ho letto dopo aver scritto “Bryan di Boscoquieto”. In ogni caso, io cerco d’esser più originale possibile, mischiando vari generi come, ad esempio, l’horror.
• Guardi film o telefilm? Se sì, ce n’è uno in particolare che segui?
Generalmente non guardo la tv, ma i film sì, al cinema, dove vado con alcuni amici. Ci sono dei film che mi hanno ispirato, o delle scene particolari.
• Hai un regista che ti appassiona?
Sì, c’è Tim Burton, che fa film molti eccentrici. Poi Spielberg, Lucas, i fratelli Wachowski

• Hai appena iniziato l’università: c’è qualcuno nella tua facoltà (lettere) che si è accorto che sei un autore ormai abbastanza conosciuto a livello nazionale?
Ci stanno due mie amiche che lo sanno già, e un mio ex compagno di scuola che già lo sapeva. Ma nessuna mi ha mai fermato per i corridoi per chiedermi qualcosa.

• Sei mai entrato in una libreria chiedendo d’autografare i tuoi libri per promuoverli?

(sorride) No, sono entrato per chiedere se potevo venire a presentare. Ma quando è uscito il mio primo libro, andavo nelle librerie per vedere se era arrivato dappertutto ed è capitato che qualche libraio mi ha riconosciuto.
• C’è una domanda che vorresti ti avessimo fatto o qualcosa che vorresti dire?
Conosco ragazzi e ragazze che si svegliano un giorno e dicono: “Adesso scrivo un libro, tra un anno lo finisco e poi lo pubblico.” Così fanno un passo più lungo della gamba, perché non è una cosa così semplice. Infatti molti iniziano a scrivere, impegnandosi in un progetto che è molto impegnativo, e dopo un po’ si arenano. Io qui vorrei dire che non sono partito con l’idea di scrivere un libro, ma ho scritto un racconto, seguito da altri, e poi ci ho preso gusto, e solo dopo aver scritto diversi racconti con Bryan come protagonista, ho ripreso i primi e li ho riscritti completamente, poi li ho riscritti di nuovo, e via via è stata una cosa un po’ graduale. Secondo me bisognerebbe iniziare con una storia breve.

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Intervista svoltasi via telefono a fine 2009. 

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