mercoledì 22 febbraio 2012

Intervista a James Dashner

La scorsa settimana abbiamo avuto modo di recensire Il labirinto, un romanzo che negli USA ha già un enorme schiera di lettori e che in Italia, invece, viene
tradotto solo ora. Pubblicato nel bel paese da Fanucci, Il labirinto, scritto da James Dashner, è il primo libro di una trilogia che troveremo nei cinema nostrani nella seconda metà del 2012. Per toglierci qualche sassolino dalla scarpe, e anche perché non esiste alcuna intervista “italiana”, abbiamo deciso rivolgere qualche domanda all’autore.

Quando hai iniziato a scrivere?
Ho scritto per tutta la mia vita, iniziando da bambino con i racconti. Semplicemente amo raccontare storie, ed è sempre stato così. Ma all’università ho iniziato a prenderle seriamente e a scrivere i primi romanzi.
Come hai trovato il tuo agente letterario, Michael Bourret?
Il mio agente è il migliore del mondo! Ha fatto così tanto per la mia carriera e ha cambiato la mia vita per sempre. Sono stato presentato a lui dalla mia collega, e ora amica, Sara Zarr. Buon per me!
Il labirinto è il tuo primo libro che viene tradotto in Italia, cosa provi?
Sono veramente eccitato di esser riuscito ad entrare nel territorio italiano. Un luogo che voglio assolutamente visitare, forse il primo della lista dei posti da vedere! È veramente “figo” essere lì sottoforma di libro, e spero che piaccia a voi tutti.
Com’è nata l’idea del labirinto?
Alla gente dico sempre che sono stato ispirato da due libri: Il gioco di Ender e Il signore delle mosche. Penso che ne Il labirinto troverete elementi di entrambi.
Il linguaggio colorito utilizzato dai radurai è un modo per evitare di dire molte parolacce, cosa ne hanno pensato i lettori americani?
Volevo che il loro linguaggio sembrasse duro (e qui forse c’è stato un problema nella traduzione italiana dove sembra piuttosto morbido, ndr) e che avesse una fragranza di qualcosa dei tempi andati. Inoltre un linguaggio di questo tipo ha permesso ai miei libri di rimanere nelle scuole, cosa per me importante.
Cosa stai leggendo in questo momento?
Sto leggendo Horns di Joe Hill (uno dei figli di Stephen King che, per motivi che tutti possiamo immaginare, quando scrive romanzi rifiuta di utilizzare il cognome del padre, ndr). È fantastico!


Compra il libro oppure leggi la recensione e guarda il trailer.

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