domenica 11 novembre 2012

L'importanza del nome del traduttore in copertina

Qui davanti a me ho due copie di Delitto e castigo, una pubblicata negli Oscar Mondadori e una da BUR (Biblioteca Universale Rizzoli). La prima è stata tradotta da Serena Prina e la seconda da Silvio Poliedro.

Lo scopo di questo post è quello di sensibilizzare i lettori riguardo queste figure importantissime, e adesso vi faccio vedere perché vorrei vedere i loro nomi in copertina; mi basta il primo paragrafo del libro.

Tradotto da Serena Prina nel 1994
All'inizio di un luglio straordinariamente caldo, verso sera, un giovane scese per strada dallo stanzino che aveva preso in affitto in vicolo S., e lentamente, come indeciso, si diresse verso il ponte K.

Tradotto da Silvio Poliedro nel 1983
Al principio di luglio, con tempo caldissimo, verso sera un giovane scese dalla sua stanzuccia, che aveva in subafitto nel vicolo di S., sulla strada e lentamente, come irresoluto, si diresse verso il ponte di K.

Ora, come avete notato, entrambi i traduttori pur cercando di dire la stessa cosa la dicono in maniera diversa. Ad esempio, in quella di Prima ci sono ben due avverbi e in questo caso di Stephen King si mangerebbe le mani, nella seconda c'è una parola come "stanzuccia" che a me - e qui uso un avverbio - personalmente fa vomitare. E ho da ridire anche sul finale della frase, che io ci vedo una bella differenza tra "il ponte K." e  "il ponte di K." Ci sono ulteriori differenze, ma non mi va di proseguire in un'analisi che potete benissimo fare da soli.

Insomma, voi quale delle due traduzioni preferite? E adesso, li volete o no i nomi dei traduttori sulle copertine dei vostri libri?

PS: c'è un motivo per cui ho scritto l'anno di traduzione, rifletteteci.

4 commenti:

  1. Preferisco la versione della Prina, mi verrebbe da dire "ovviamente".
    Secondo me sarebbe non sarebbe male avere anche il nome del traduttore in copertina, comunque :)

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    1. Qui ci vuole un bel "Mi piace" in stile Facebook.
      Anche io avrei voluto inserire nel post la parola "ovviamente", ma volevo lasciare il libero arbitrio :)

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  2. Ma come si fa a giudicare una traduzione da un incipit? Non ha senso. E poi "stanzuccia" farà vomitare te, ma è questione di sensibilità personale, io potrei dirti che "stanzino" mi ricorda quello delle scope. Allora magari "stanzina". Ma come dicevo è assurdo giudicare in tre righe, e poi bisognerebbe essere capaci di confrontare il testo con l'originale, e quindi conoscere la lingua di partenza. Vorrei il nome del traduttore sui libri per un semplice motivo: perché senza il loro lavoro fondamentale, a meno di non essere poliglotti, i libri stranieri non potremmo leggerli.

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