giovedì 6 dicembre 2012

Addio a Paolo Zanotti, autore di "Bambini bonsai"

Oggi ci lascia Paolo Zanotti, l'autore di Bambini bonsai (Ponte alle grazie, 2010).

Non mi è solito parlare di libri e autori che non ho letto, ma quando una persona scompare è diverso. Mi sembra quasi giusto dargli una mano per farlo rimanere un altro po' in vita attraverso i suoi libri.

Quindi, a seguire, la biografia di Paolo presa da Wuz e la sinossi di Bambini bonsai.

Paolo Zanotti è nato a Novara nel 1971. Si è laureato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove poi ha discusso una tesi di dottorato su Italo Calvino e la letteratura inglese. È stato professore a contratto di Letteratura italiana contemporanea all'Università di Modena e Reggio Emilia (a.a. 2001-2002), assegnista di ricerca di Letterature comparate presso il Dipartimento di italianistica dell'Università di Bologna (2002-2005), borsista post-doc presso il Centre de Recherches sur les Littératures Modernes et Contemporaines dell'Università "Blaise Pascal" (Clermont-Ferrand).
Ha pubblicato un libro sul romanzo d'avventura (Il modo romanzesco, Laterza 1998), uno sulla letteratura per l'infanzia (Il giardino segreto e l'isola misteriosa, Le Monnier 2001), uno sulla storia culturale dell'identità omosessuale (Il gay, Fazi 2005). Ha inoltre curato il volume Contaminazioni (Le Monnier 2005), l'antologia Classici dell'omosessualità (Rizzoli 2006) e tradotto il Ricordo di Fleeming Jenkin di Robert Louis Stevenson (Sellerio 1996). Suoi racconti sono apparsi sulle riviste "il Caffè illustrato" e "Nuova Prosa" e nell'antologia Best off (minimum fax 2005). Il suo romanzo d'esordio è Bambini bonsai (Ponte alle Grazie, 2010).


In un futuro non così remoto, i bambini sono creature diafane e solitarie, costrette a ripararsi dal sole perenne e feroce, ricche di una fantasia acutissima, a noi sconosciuta. Pepe è cresciuto in una baraccopoli ai margini di Genova, alle prese con una madre soavemente irresponsabile e un padre smarrito nelle droghe musicali. Per anni sue confidenti sono state le antiche figure borghesi del cimitero di Staglieno e una vecchia zia eccentrica, ultima testimone della scomparsa dei gabbiani. Ma Pepe adesso scruta i cieli, sa che il momento è vicino: tra poco non sarà più solo, dopo anni di calura sta per tornare la grande pioggia. Un evento così catastrofico che la vita ordinaria sarà sospesa, gli adulti si rifugeranno in letargo nelle loro stanze, e i bambini potranno invece avventurarsi liberi per le strade del mondo. Assieme a Primavera, compagna precoce e ficcanaso, Pepe è finalmente pronto a partire per il viaggio di tutta una vita. Non sa ancora che nella pioggia troverà l'appuntamento struggente e definitivo con Sofia e Petronella, l'amicizia, il mare, la morte, la ribellione, l'amore. Non sa ancora che in quelle poche settimane si giocherà per intero il senso del suo destino.

In giro per il web ho notato che ci sono parecchie recensioni positive, e probabilmente accadrà che questo libro me lo leggerò anche io.

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